Un gruppo che accarezza il noise e lo shoegaze, i Love in Elevator tipizzano una musica mai imbalsamata e molto intrigante.
Attualmente sono in tour in Europa, mai domi con la loro musica.
Ecco le date residue del loro tour:
28th May La Rodia, Besancon + Shellac (FR)
29th May L’Epicerie Moderne, Lyon + Shellac (FR)
30th May TBA
31st May Pippo Stage, Bolzano (IT)
1st June Argo 16, Venezia (IT)
Per conprendere al msglio la loro musica li abbiamo intervistati direttamente dal furgone.
-Pronti per una nuova avventura con un nuovo disco, quali sono le aspirazioni musicali dei Love in Elevator?
Suonare al meglio dal vivo il nuovo album e i precedenti. Godere al massimo della musica e divertirci nel farlo, conoscere gente nuova, stare in giro, fuori dalla sala prove, dove siamo stati rinchiusi a lungo negli ultimi anni.
– Come è nato il vostro ultimo lavoro? Ci sono elementi biografici nei testi?
Nel 2017 abbiamo fatto un mini tour estivo con gli Shellac e quando siamo rientrati dalle date ci siamo resi conto che non ne avevamo avuto abbastanza, avevamo ancora bisogno di suonare assieme, era giunta l’ora di scrivere nuovo materiale, così ci siamo rinchiusi in sala prove e magicamente in meno di due mesi avevamo pronto un album. Poi ci siamo presi del tempo per registrarlo nel nostro studio (Fox Studio, di Andrea Volpato, batterista della band) e finalizzarlo con tutta la calma e la serenità che i dischi precedenti non hanno mai avuto. Il disco guarda alla società intrappolata nelle sue gabbie mentali in diverse sfere della vita, e quindi alla condizione degli esseri umani in generale, anche se Breeders e Past Times hanno sicuramente degli elementi biografici. Breeders parla di procreazione, della mancanza di tatto quando si affronta l’argomento “figli” nei confronti di ogni donna. Non esiste uno schema, non serve partorire un figlio per essere una donna completa, la vita è molto più complessa e interessante di come ci vogliono imporre. Past Times parla di un amore finito.
– Quali sono gli ascolti che più vi influenzano? E quali quelli che mettete su nel van prima del concerto?
Non riesco ad elencare tutto qui. PIL, Pop Group, New Order, Bahuahus, Cocteau Twins, Mazzy Star, Sonic Youth, Jennifer Gentle, Dinosaur JR, Casual Hex, Vomit Face, Steel Shit Do Drugs, Shellac, Nirvana, Metz….. ad libitum.
– Siete pronti per il nuovo tour? Suonare con gli Shellac penso sarà esaltante
Ti rispondo dal furgone! Siamo partiti da un’ora e siamo super emozionati. È passato tanto tempo dall’ultimo album e l’ultimo tour, non stiamo letteralmente nella pelle! Suonare con gli Shellac poi è sempre una gioia infinita, si celebra la musica, l’amicizia e la vita.
Andrea Alesse
recensioni@thefrontrow.it