Energia di puro e sporco rock and roll. I Giuda al Serraglio di Milano

Vorrei rinascer come loro, non curanti delle mode e delle strategie musicali, e desiderosi di spaccare e basta, come si dice a Roma. Perché i Giuda (qui in una foto di repertorio del nostro Vincenzo Nicolello) sono originari di Roma, ma sono anche cittadini del mondo.

Abbasso le barriere e abbasso i muri, viva il rock and roll sporco e imbarbarito dal sudiciume di uno sporco pub preso d’assalto con rif taglienti e clandestini.

Dopo un tour nello stivale, con un sold out magico e motivo d’orgoglio nella loro capitale, i Giuda planano sul Serraglio Club di Milano per trasformarlo in un luogo dove è di casa il sudore e la passione, dove il confine tra il pubblico e il gruppo si eclissa, come cantavano i loro concittadini KLAXON in una cove di alta scuola.

Giuda è dal vivo elettricità e ritmo di garage e pub rock senza freni e mezze misure, senza soste e riflessioni sullo stato delle cose, ma solo con quella voglia matta di rendere tutto più fluido con due chitarre e il giusto mid tempo alla batteria. Con il oor ultimo album E.V.A., acronimo di Extravehicular Activity, i ragazzi sfoderano grinta e cattiveria giusta, in un palco che si fa apprezzare molto bene, cercando dietro i cori del pubblico quella partecipazione che i Giuda ricevono da tempo dall’estero. Niente celebrazioni, ma solo il nuovo modello di glam rock reso più accattivante dal formato spacey rock che i cinque celebrano con gusto e stile.

Essere originali non è da tutti, e i Giuda dal vivo ci riescono con una presenza fisica importante e con il sound scucito dei loro gilet di jeans, a cavallo tra le epoche del rock ma con una tradizione che è viva e scalcia in modo importante. Giù il cappello per anthem di vecchia memoria e forte acclamazione come number 10 e Wild tiger woman, che si cantano facilmente anche se l’inglese lo hai dimenticato sui banchi di scuola.

Canzoni per la folla e con la folla nel cuore, per lasciare a casa il cartellino da timbrare e sudare insieme con Rock The balls, inno che scorre veloce tra i pezzi del nuovo lavoro come Space Walk. Quando poi spunta una sciarpa della Roam tutto si fa più facile, con Tenda (il frontman) che è sempre il solito trascinatore sin dai tempi dei Taxi, mentre Lorenzo Moretti canta con lui.

Una sicurezza dal vivo, lunga vita ai Giuda, orgoglio e istinto killer rock dal 2007

 

Grazie a Barley Arts

 

 

Andrea Alesse

recensioni@thefrontrow.it

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