Le rensioni degli album di Pugile e SPARRING PROJECT

Elia Pellegrino, Matteo Guerra e Leo Leonardi compongano Pugile, una band che ha sede a Torino e che cerca la propria via musicale con due proposte di alto spessore e capacità. Dopo Icarian del febbraio scorso, disco a firma Pugile, il trio ha imbarcato Maurizio Borgna (Niagara, Fine Before You Came, The Zen Circus…) e ha fatto uscire sotto il nome di SPARRING PROJECT il disco “Soundtrack For Contemporary Stories”. Abbiamo deciso di dedicare al gruppo (o ai due gruppi, se volete, ma l’importante è la musica e non il nome) una doppia recensione

Pugile

ICARIAN

Un manifesto di potenza comunicativa che fa il giro del mondo. Un simbolo di resistenza e buone prassi che cerca una sua strada tra l’elettronica e le liriche cantante in diversi linguaggi. Musica dal fronte, dalle primavere arabe sino alla resistenza anti-Bolsonaro, per un giro del globo che si forgia di effetti elettrici e percussioni, con diverse collaborazioni e ispirazioni di matrice ambientale.

Ottime capacità strumentali, da veri appassionati della musica nel suo aspetto più umano e intimo, si uniscono a canti di provenienza araba (Colors e Bomlw su tutte), in cui prendono vita le forme del witer El Sayed, a contatto con synth immaginifici e spaziali.

Ma non basta, perché si passa a breve in altri continenti, in un viaggio che è nella nostra testa e che è figlio della sperimentazione di Anto Linsday in brani completi come Yunta. Jungle e elettronica, che si annodano in una composizione veramente eclettica e positiva, per un trio che è un multiple name della musica, nato in un’idea di collettività che è energia e collaborazione. Una collaborazione che arriva poi all’avant jazz stile Cinematic Orchetsra del brano finale Umari Wyt, cibo per le orecchie  e l’anima.

 

SPARRING PROJECT

Soundtrack For Contemporary Stories

5 brani, 5 concept principali: l’elaborazione del trauma e la ricerca della pace; l’autoconsapevolezza; la cattiva osservazione della realtà e i dubbi che essa comporta; la brama come rovina dell’anima; la ripetitività dei cicli generazionali.

Un manifesto dei tempi moderni in canzoni che sono musica strumentale costruita per colonne sonore. Una linfa vitale di cinematica emozionale funzionale ad un percorso di sopravvivenza mentale dall’odierno oblio della spettacolarità. Il side project di Pugile pesca da ogni dove, da Teo theardo ma anche dai Massive Attack, arrivando anche a sposare le composizioni dei nostrani Starship 9, anch’essi dediti ad una visione cinematografica come gli SPARRING PROJECT.

Dalle osservazioni urbane prende vita un viaggio che si colora di emozioni e effetti elettronici, spigolosità kraut ma anche giravolte alla Matmos. Una prova monstre, tutta da ascoltare per celebrare ambienti sonori di alto livello.

 

 

Andrea Alesse

recensioni@thefrontrow.it

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