Metto amore Tolgo l’illusione, vi presento lvca

lvca

Metto amore Tolgo l’illusione

Giada Mesi

 

Debut EP per lvca, giovane promessa di un mondo contemporaneo che sposa il flow hip hop con l’amore per la composizione e la scrittura. Un insieme di parole che attanagliano la sua mente e che vengono fuori con cura, in un album che l’etichetta di Dargen D’Amico ha subito intercettato e messo sotto contratto.

Rime che scorrono su un racconto del quotidiano figlio del mondo giovane di un lvca che sente l’esigenza dell’espressione e usa beat interessanti. Mettici una parola prolifica e un inno come Fuori da quel bar offrivano cicche, ed ecco che ti senti a casa con un artista che è anche compositore, e si affida ad un sax mischiato con una miscela vecchia scuola hip hop per raccordare radici e nuovo senso musicale.

Senti per bene Il Mondo non è un cerchio perfetto, allora, andando oltre i limiti, con un profilo multicolore sincero e fischiettante, in un acustica e melodica jam. Vicino alle zone di Dutch Nazari e della scuola romana di Franchino e Dott. coraggio Carl, ecco allora che lvca canta con un vocoder in troppi film forse, per nascondere la rima e la sua musicalità dietro una voce urbana.

Per conoscerlo meglio lo abbiamo incontrato, ecco le sue risposte. Leggetele prima di iniziare a cantare con lui.

1)Dacci subito le tue coordinate. Chi è lvca e quali sono le sue aspirazioni?

Ciao! Allora “lvca” è un progetto che nasce alcuni mesi fa da me (lvca) che sono il cantante e l’autore delle canzoni del progetto e da Nicola (ilovenikobrens) che è il produttore del progetto. lvca è il nome di queste sue persone riunite mentre fanno musica.

L’aspirazione principale del progetto per ora è soltanto quella di creare buona musica, genuina, che piaccia a noi e che ci porti ad essere soddisfatti di quello che facciamo.  

2) Fondi le chitarre pop e il flow hip hop, in intermezzi ammiccanti e storie di vita. Come avviene la composizione dei tuoi testi, e come l’attualità ti influenza?

Io scrivo quasi sempre quando sono da solo, perché, con gli anni mi sono accorto che non riesco a scrivere quando sono in mezzo alla gente. Poi, Nicola è molto bravo, sa sempre che beat mandarmi per le canzoni ed io riesco a scrivere perfettamente sui suoi beat, siamo in simbiosi diciamo.

L’attualità mi influenza in modo positivo, l’attualità mi aiuta a formulare un’idea personale su ciò che succede attorno a me e alcuni eventi sono anche raccontati secondo la mia chiave di scrittura nei miei testi.

3) L’aver incontrato Giada Mesi (etichetta di Dargen D’Amico) come ha influenzato la tua vita musicale?

Sicuramente l’ha influenzato in modo positivo, non c’è l’aspettavamo, siamo una realtà proveniente dalla provincia e, chi è come me (che non vive in una grande città), sa quanto sia difficile che qualcuno ti noti. La chiave secondo me è stata quella dello smettere di provare a farsi notare a tutti i costi. Siamo davvero contenti quindi che qualcuno abbia creduto in noi.

4) Ci sono dei precisi riferimenti che sono punti saldi nella tua cultura personale musicale? Hai contatti con la scena hip hop italiana odierna?

Io ho sempre cercato di attenermi alla cultura HipHop, perché ho iniziato da lì a farmi una cultura musicale diciamo. Ci sono dei momenti insiti nella cultura HipHop soprattutto italiana che quando mi ritornano in mente o semplicemente li ascolto tramite alcuni dischi, mi danno sempre sempre forti emozioni.

Parlo di dischi come SxM, o Dalla Sede, oppure Neffa e i Messaggeri, parlando di HipHop. Ma ci sono anche importanti punti nella cultura musicale italiana. Ho ascoltato molto Dalla, De Gregori, Battiato e Celentano, tutti uomini meravigliosi.

Riguardo i contatti con la scena, conosco poche persone diciamo, questo anche perché nel paesino da cui proveniamo ci sono pochi concerti, poche opportunità di stringere contatti.

5) Finalmente esce il disco, quali saranno i prossimi step?

Finalmente esce un Ep, per il disco bisognerà aspettare ancora un pochino penso. Beh i prossimi step saranno fare ancora musica, magari portarla un po’ in giro, e far uscire un disco quando sarà opportuno.

 

Andrea Alesse

recensioni@thefrontrow.it

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