Telegraph Teheran
Marea
Nome nuovo della scena bolognese, al secondo disco. Via le chitarre, largo a synth pop ed eleganza noir in stile Air. Nuovo interesse per una scuola chill wave e una materia più melodica, che canta in italiano e sversa quintali di pop amalgamato da batteria elettronica. Un Ep di tracce in cui spicca la marcia eighties di Cinema Metropolis e i suoi riverberi alla Hesanobody, pieni di wave di lunga gittata malinconica.
Eleganza in foulard ed esotici approcci in stile indie pop, con un Ep che ha una bella copertina e una reminiscenza di Amor Fou, con l’ultima traccia dal titolo “Habitude” che campiona vocoder e francesismi in un ritornello magnetico.
Pentothal
Super Cinico Club
Pop e attacchi r’n’b che sono preda di un cantautorato che vien fiori dalla scena palermitana, sempre più a suo agio nelle calde braccia dell’electro wave italiana. Un EP di debutto che è una buona partenza per lanciare un idea, il tutto con un nome scelto che già cattura per la vicinanza ad un personaggio storico ma anche ad un farmaco(Pentothal per l’appunto).
Pop elettronico, dunque, con scapigliature stile LeMandorle e musica che nasce su beat sintetici e storie quotidiane di metropolitane perse e gatti su whatsapp che sono animati da scene hip hop nuova scuola alla Coma Cose. Giovani e con la strada spianata, si parte da queste cinque tracce, con un’avventura che ha il tempo dalla sua parte. Domeniche stanche in una traccia come La Realtà, lungo tratti che seguono storie di amicizie malinconiche, sino alla finale marcia catchy di Marte.
Andrea Alesse