AXOS, corre veloce il fuoco del rap con l’EP Corpus

AXOS

Corpus

Corpus come corpo, carne, sangue, violenza. Come calore, unione di persone. Ho creato un team Ho formato una band.
Abbiamo trovato un suono. Parlo di amore. Parlerò di altro tramite la visione dell’amore.

Andrea Molteni, in arte AXOS, esce il 23 novembre con il nuovo CORPUS EP.

Nuova linfa vitale nel mondo del rap- hip hop contemporaneo. Una nuova luce, in un mix di metropolitano animo danzante che si fonda con una miscela esplosiva. Quattro tracce di puro existence dialetto nostrano, in un ambito di urban noise che Axos mette in luce con una voce calda e un mix di racconti personali e cruda rappresentazione della realtà. Un reality che si muove nella testa di un artista con un ottima scrittura, che prende coraggio anche con rime taglienti quando il flow alza il battito e la magia si fonde.
Un percorso musicale che inizia in giovanissima età, quando a 11 anni riempie una scatola con i suoi testi.
Quasi 10 anni dopo, un amico carica una sua canzone sul suo canale YouTube per costringere Axos ad esporsi: il pezzo “Potrei” incomincia a maturare numeri e fan e questo convince Andrea ad aprirsi.
 Dopo un anno tra le panchine e la pioggia tedesca, Axos a 22 anni decide di tornare per dedicarsi alla musica e, dopo alcune esperienza sui palchi, riceve una proposta di contratto con l’etichetta milanese Bullz Records, che pubblica il suo primo EP, “Carne Viva”, che diventa in breve tempo un culto per l’underground milanese e non solo.
Collabora con altri artisti, tra cui Salmo e Nitro nel repack di Hellvisback”, ed entra a far parte del team Machete per il quale pubblica l’EP “Anima Mea”che supera i 5 milioni di ascolti su Spotify.

Ora l’approdo ad una nuova passeggiata nella sua testa, con il beat che chiede 5 minuti ad una vita che si fa spazio con una rima facile come il grilletto dei narcos sudamericani e la storia di un incontro mancato, chissà se frutto di origini biografiche. Una forza che si espande con un accento alla Marracassh in L’amore Sopra e con una approccio multietnico che sfiora l’approdo reggae in Dry. La città rende pazzi e il clima stringe alla gola, ma AXOS ne esce fuori con un pezzo che è una meraviglia, citando Truman Capote e lo squallore di una vita in t9.

Chiude l’EP l’artefatta Herekè, una maratona notturna in periferia con nelle cuffie il brivido rap del miglior KAOS ONE, dove il populismo si fonde nella nebbia della vita di un giovane figlio delle periferie.

Andrea Alesse

recensioni@thefrontrow.it
 

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