Punti di luce: le donne nella Shoah – 2019

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“Ci chiediamo cosa succederà alla memoria della Shoah quando scomparirà anche l’ultimo sopravvissuto: i suoi figli saranno qui per continuare a testimoniare” (Elie Wiesel).

Punti di luce: le donne nella Shoah – la scelta della mostra

La scelta di ospitare la mostra Punti di luce: le donne nella Shoah, dell’Associazione I Figli della Shoah presieduta da Liliana Segre, è dettata dal desiderio di dare voce alla declinazione al femminile del dramma della Shoah.

L’obbiettivo del progetto, che ha coinvolto gli studenti di 3A classico, 3B linguistico e alcune studentesse di 3C scientifico del Liceo Primo Levi, è quello di creare i testimoni di domani mediante una solida formazione storica e un processo di interiorizzazione del dramma della Shoah.

News pubblicata sul sito del Liceo

L’Alternanza Scuola Lavoro

L’esperienza di alternanza costituisce certamente un mezzo per favorire lo sviluppo personale, sociale e professionale dei giovani.

L’obiettivo è quello di rafforzare le soft skillsle competenze relazionali interdisciplinari, da tutti riconosciute come di primaria importanza ai fini di un efficace inserimento nel mondo delle professioni e non solo.

La realizzazione della mostra ha costituito l’esperienza di Alternanza Scuola Lavoro presso Cascina Roma, sede della Galleria d’Arte Contemporanea e cuore della cultura sandonatese.

La scelta di un’esperienza culturale per gli studenti del Liceo classico e linguistico è risultata la più adatta per sviluppare le competenze trasversali e comunicative tipiche di tali indirizzi di studio.

Referenti del progetto: prof.sse Rita Borali e Vincenza Spatola

Attività e profili professionali

(con riferimento alla Carta nazionale delle professioni museali 2008)

Dopo un percorso di formazione comune, sono stati presentati agli studenti i diversi i profili professionali con le competenze ad essi connesse e sono stati invitati a scegliere quale attività intraprendere.

  • Educatori museali / guide

Hanno realizzato e studiato i pannelli della mostra, scelto quali elementi sottolineare, cercato informazioni relative alle scelte fatte e in generale ai contenuti della mostra per poter far fronte a domande e richieste specifiche.
Hanno poi svolto gli interventi  programmati (50 visite guidate di cui 12 in inglese), adeguandoli alle caratteristiche e alle esigenze dei diversi destinatari, creando percorsi per adulti, per studenti e in lingua inglese.

  • Educatori museali / addetti ai laboratori didattici

Dopo aver assimilato i contenuti della mostra, hanno progettato attività che stimolassero l’assimilazione delle tematiche sviluppate.
Hanno ideato e svolto attività didattiche finalizzate ad aiutare gli studenti più giovani a riflettere sui contenuti della mostra (18 interventi con studenti delle scuole medie)

  • Custodi e addetti all’accoglienza della mostra

Hanno garantito l’accoglienza del pubblico e la vigilanza del patrimonio museale all’interno dei locali espositivi e nelle aree di pertinenza della mostra.
Hanno coordinato i servizi di accoglienza e prima informazione al pubblico e le operazioni di accesso di quasi 1000 persone in totale autonomia.

  • Allestitori

Hanno progettato la distribuzione degli spazi in funzione delle aree tematiche della mostra.
Hanno curato l’allestimento della mostra, predisponendo gli spazi e assicurando le modalità ottimali per la presentazione e conservazione delle opere.
Hanno progettato e realizzato gli allestimenti creativi che hanno impreziosito l’esposizione come vere e proprie opere d’arte.

  • Storytellers

Hanno prodotto quattro video su alcune vittime della Shoah con la tecnica del digital storytelling (“narrazione digitale”), ricorrendo alle potenzialità espressive del supporto digitale e creando storie brevi e suggestive, capaci di coinvolgere emotivamente il destinatario.
In particolare, hanno progettato collettivamente uno storyboard, cioè uno schema di sceneggiatura, dopo aver deciso quale storia narrare.
Hanno scritto la sceneggiatura, utilizzando le tipiche tecniche della narratologia e decidendo il percorso temporale e le sequenze narrative attraverso cui la vicenda si sviluppa.
Hanno scelto il tipo di narrazione, che può essere una voce al di fuori della storia, un personaggio interno alla storia o un’interazione tra due o più personaggi.
Hanno scelto le immagini da utilizzare: registrazione con smartphone; slides con scritte e figure, videoclip da Internet.
Hanno realizzato il montaggio delle scene, utilizzato una colonna sonora che facesse da sottofondo e da commento ai momenti clou della narrazione.
Infine, hanno realizzato foto, interviste e storyboard per la realizzazione del video per il concorso.

Presentazione del progetto

I successi

Gli studenti si sono aggiudicati il premio Storie di Alternanza 2019 e la menzione del Concorso di Italia Nostra Culture, mestieri e professioni, con la seguente motivazione:
Il progetto è stato particolarmente apprezzato per diversi aspetti: per l’attivazione di un percorso all’interno di un edificio recuperato alla comunità, per aver sperimentato i diversi processi di realizzazione della mostra “Punti di luce: le donne nella Shoa” e per l’alto valore formativo e simbolico dell’esperienza trasmessa agli studenti più giovani.

Ringraziamenti

Si ringrazia:

Il Sindaco Andrea Checchi
L’Assessore alla Cultura Francesco De Simoni
L’Assessore all’Istruzione e alle politiche di genere Cristina Amianti
La tutor aziendale Iris Pontarini
Il personale di Cascina Roma: Maria Vetere, Francelynn Cappellino
Il Dirigente Scolastico prof.ssa Concetta Pragliola
Il Vicepreside prof.ssa Simonetta Cimento
Il Collaboratore prof. Daniele Viganò
Tutti i colleghi per il sostegno
I ragazzi, protagonisti entusiasti e partecipi
La prof.ssa Daniela Carugno
La prof.ssa Concetta Russo per la generosa collaborazione

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