Descrizione
Il curricolo verticale viene anche chiamato “curricolo d’istituto”, perché appunto richiama l’insieme delle attività didattiche che rientrano nell’offerta formativa di ogni istituto.
Negli istituti comprensivi, ovvero che comprendono sia scuola primaria che secondaria inferiore, il curricolo verticale si “spalma” su entrambi i cicli di istruzione (che a volte salgono addirittura a tre, in quegli istituti che comprendono anche la scuola dell’infanzia).
In questi casi è ancor più sentita l’esigenza di predisporre dei piani formativi che si basino su elementi di sviluppo graduale e progressivo delle conoscenze dell’allievo, con obiettivi trasversali e interconnessi (l’uno propedeutico all’altro).
Fasi e pianificazione
Progettare un curricolo richiede alcune fasi, interconnesse tra loro in modo da creare un sistema, armonico e organico, che si basi su un principio di olismo per quanto riguarda: obiettivi, contenuti, metodologie, strumentazione, verifiche e valutazione.
La pianificazione di un curricolo si può quindi suddividere in alcune fasi (rigorosamente soggette a continuo e costante controllo):
- conoscenza del livello di partenza dei discenti;
- scelta delle strategie operative più appropriate (metodi e tecniche di verifica e valutazione), sulla base delle linee guida nazionali, che indicano anche il livello di competenza che gli alunni devono raggiungere;
- analisi delle motivazioni verso il lavoro scolastico;
- disponibilità delle risorse didattiche;
- contestualizzazione del progetto;
- verifica e valutazione.
Allegati
Tempi e scadenze
Approvazione del curricolo
21
NovUlteriori informazioni
Il Curricolo verticale è stato impostato secondo un approccio per competenze, prendendo come quadro di riferimento la "Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente" del 18 dicembre 2006 del 22 febbraio 2018. Premesso che, con il termine competenza la nostra scuola identifica il saper fare e il saper operare, attraverso l’utilizzo delle conoscenze acquisite, a tale interpretazione si unisce l’idea che la competenza non sia solo una sintesi delle varie dimensioni di sviluppo cognitive, sociali ed emotive, ma un percorso di conoscenza e di saper fare, inteso in modo interattivo ed integrato, in cui gli alunni operano ed interagiscono con l’ambiente di apprendimento che li circonda. Va da sé che l’alunno competente è anche colui che: ha un metodo di lavoro organizzato; si dimostra curioso e pronto ad affrontare con entusiasmo e sfida ogni impresa conoscitiva; sa costruire la sua conoscenza utilizzando gli strumenti che ha a disposizione; dialoga ed interagisce all’interno del gruppo-classe e con gli insegnanti perché ha sviluppato un’idea dell’apprendere insieme; sa creare all’interno della classe un clima favorevole e possiede una partecipazione emotiva significativa tale da invogliare anche i compagni nel processo di apprendimento. Le otto competenze chiave per l’apprendimento permanente, desunte dalla Raccomandazione, costituiscono la base fondamentale del Curricolo verticale di Istituto, come si evince dalla lettura delle tabelle in allegato.
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