Mercoledì 26 gennaio, la 3^F ha avuto un incontro con due ragazzi minorenni stranieri non accompagnati (MSNA). Assieme a loro è venuta Barbara Galbiati, la tutrice legale volontaria che in passato si è occupata di loro. Appena entrata, ha voluto specificare il significato di “tutore legale volontario” e di “minori stranieri non accompagnati (MSNA)”. Inizialmente ci ha fatto scrivere quelli che per noi erano i significati di quelle parole e ci ha poi esposto il giusto significato: Tutore = Tutela, Legale = riconosciuto dalla legge, Volontario = senza compenso in denaro e MSNA = ragazzi minorenni che emigrano dal loro paese e non sono accompagnati. Ha anche aggiunto che per essere un tutore legale volontario ci vogliono dei requisiti, per esempio avere più di 25 anni, godere dei diritti civili e politici, non avere condanne penali …
Ci ha mostrato anche delle foto di alcuni dei suoi ragazzi che ha tutelato: Michel, Lamin e Shadat.
Michel ha 20 anni ed è albanese. È stato accompagnato in Italia da sua mamma solo per fare delle visite mediche, ma poi ha voluto restare nel nostro Paese, perché sapeva che in Albania non avrebbe mai avuto un futuro bello quanto in Italia. Ora fa il giardiniere e, purtroppo, non ha potuto venire a trovarci dato che doveva lavorare.
Invece, Lamin e Shadat sono riusciti a venire a trovarci e a raccontare la loro esperienza. Shadat ha detto che è molto difficile lasciare il proprio Paese dato che bisogna camminare tanto e c’è pochissimo cibo. Ha provato undici volte ad entrare in Italia, per dieci volte è stato preso dalla polizia e riportato in Bosnia, mentre l’ultima volta ce l’ha fatta. Entrati in Italia, i Carabinieri lo hanno accolto bene e gli hanno fornito tutto il necessario per sopravvivere. Ha raccontato che è stato difficile imparare l’italiano e inizialmente, per colloquiare con Barbara, c’è stato bisogno di un mediatore linguistico. Dopo 8 anni è riuscito a tornare in Gambia e incontrare sua madre. Infine, ha aggiunto che l’Italia è il Paese migliore del mondo, perché aiuta gli immigrati e permette di cambiare la vita.
Lamin ha 18 anni e, dopo un faticoso viaggio durato un anno, nel 2016 è arrivato a Siracusa dal Bangladesh. E’ stato accolto in una comunità, ma non è stato facile per lui ambientarsi, perché aveva paura della gente, dato che in viaggio ha imparato a non fidarsi di nessuno. È stato molto contento di aver conosciuto Barbara e, appena avrà un po’ di soldi, tornerà in Bangladesh.
Barbara ha detto che tra lei e i ragazzi che tutela si instaura un rapporto di tipo “legale”, ma anche una relazione umana, per cui il ragazzo si confida con la tutrice e lei lo aiuta nella vita. I ragazzi hanno detto che le persone che non vogliono l’immigrazione in Italia dovrebbero aprire lo sguardo e capire che gli immigrati, quando partono, lo fanno pur non sapendo dove stanno andando e si spostano solo perché veramente in difficoltà.
Noi, grazie a queste testimonianze ed esperienze vissute, ci siamo fatti un’idea del mondo e di che cosa accade veramente intorno a noi, dato che i telegiornali non sempre ne parlano perfettamente.
Samuele Confalonieri, 3^F
Admin Scula
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